La Cittadella di Alessandria è un complesso edilizio fortificato, il cui impianto risale alla seconda metà del Settecento, collocato a ridosso del Tanaro e affacciato sulla Città di Alessandria, unica fortezza di pianura realizzata dai Savoia che si è conservata intatta nell’impianto completo e percepibile nella sua unitarietà. Un complesso architettonico la cui funzione originaria è decaduta e la cui vocazione futura appare incerta se non ripensata attraverso un approccio innovativo che coniughi esigenze di conservazione, possibili riusi e sostenibilità economico-gestionale.
La strategia incrementale di recupero delineata per questo bene nel progetto di ricerca dal titolo La Cittadella di Alessandria_Scenari di riuso adattivo, sviluppata nel 2017 dal Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino su incarico di Compagnia di San Paolo, è stata sviluppata a partire dalla ridefinizione dei confini e delle possibilità di riuso di questa architettura sovradimensionata, dismessa, resistente ai cambiamenti e caratterizzata da una profondo isolamento.
L’identificazione di tre paesaggi differenti che si confrontano con la Cittadella (paesaggio urbano, paesaggio periurbano e territorio agricolo), l’individuazione di otto ambienti principali che la strutturano e che hanno contribuito a stabilire una prima gerarchizzazione dei 26 edifici la compongono, hanno permesso di svelare le potenzialità latenti di un manufatto unitario ma internamente complesso ed eterogeneo. L’immagine risultante da questa scomposizione ha evidenziato una complessità spaziale meno evidente, ricca di possibilità e potenzialmente in grado di accogliere attività e usi estremamente diversi tra loro per natura, funzione e dimensione.
Insieme ai più urgenti consolidamenti strutturali e alle principali dorsali infrastrutturali da realizzare, la ricerca ha individuato un primo abaco di dispositivi infrastrutturali che diventano il cuore di una strategia d’azione mirata a intervenire minimamente, quasi timidamente, sui manufatti storici caratterizzandosi per flessibilità e reversibilità ma comunque in grado di riattivare immediatamente la Cittadella rendendola sicura, fruibile e aperta.
L’obiettivo del lavoro è stato quello di trasformare la definizione della strategia di recupero per questo bene in un vero e proprio laboratorio di progettazione incrementale in cui, attraverso l’applicazione di un approccio adattivo, si propone un percorso che, pure mantenendo inalterato l’orizzonte della preservazione del manufatto, organizza una sequenza di interventi sviluppati nel tempo e frutto di una filosofia progettuale unitaria.